La sola consapevolezza di esser vivo mi rende immensamente felice. E una sana follia mi aiuta a vivere.
giovedì 15 dicembre 2011
Un fiume impetuoso mi romba nel cuore, spaventa farfalle che si fermano in gola, solleticano esse le nuvole che ho in testa e dunque piove così dai miei occhi.
domenica 11 dicembre 2011
Non ho tutte le chiavi per il tuo complicato cuore, ma ne basta una perché io possa aprire e soffiarci solo un minuto; cosicché la fiamma che arde nello scrigno purpureo si possa animare e vibrare solo un minuto per me.
Prigione
Sono carcerato: la mia prigione sono io, dietro le sbarre del mio cuore invisibile piango. Cammino lento e solitario nel labirinto segreto dell'anima, che libera, Lei, vola ancora e si posa in posti lontani; come fosse Gazza, mi porta sguardi luccicanti delle lacrime degli altri, che possa così consolarli con il pensiero.
sabato 19 novembre 2011
Io sono tutti e nessuno
sono l'ombra che al mattino mi prende e mi porta via da me.
sono l'ombra che al mattino mi prende e mi porta via da me.
domenica 6 novembre 2011
Senza titolo
Ogni volta mi sorprendi, eppure ti conosco da molto.
Sei incredibile, sorrido nel vederti, nel sentire la tua voce profumata e solare, risvegli tutto dentro di me.
Ma...non ti annunci forte come l'inverno,
Non ti dai arie da grande come l'estate,
Non piangi sempre come l'autunno.
Arrivi piano piano e ogni volta mi sorprendi, come la primavera.
lunedì 17 ottobre 2011
Desiderio
Sei la scintilla che m'accende la passione, il desiderio mio, frenetico, irrazionale,
di un uomo che ha perso la ragione.
Voglio perdermi nella tua carne; assaggiare il dolce frutto del mio desiderio,
affondare, perdermi nel tuo corpo, lasciando il tempo al suo scorrere,
mentre insieme fermiamo il tempo nell'arte dell'amore, dipingendo noi stessi un quadro su di noi,
un'infernale quadro di peccati, vischiosi e dolci come il peccato puro e divino.
Voglio morderti, assaggiarti e il tuo sapore restarmi dentro impresso nell'anima,
cosí forte che ogni sguardo di donna sarà il tuo sguardo, cosí folle io d'averti avuto e perso,
ma una volta almeno d'averti avuto.
di un uomo che ha perso la ragione.
Voglio perdermi nella tua carne; assaggiare il dolce frutto del mio desiderio,
affondare, perdermi nel tuo corpo, lasciando il tempo al suo scorrere,
mentre insieme fermiamo il tempo nell'arte dell'amore, dipingendo noi stessi un quadro su di noi,
un'infernale quadro di peccati, vischiosi e dolci come il peccato puro e divino.
Voglio morderti, assaggiarti e il tuo sapore restarmi dentro impresso nell'anima,
cosí forte che ogni sguardo di donna sarà il tuo sguardo, cosí folle io d'averti avuto e perso,
ma una volta almeno d'averti avuto.
mercoledì 21 settembre 2011
Senza titolo
Lama lucente è la tua voce,scintilla nel buio, bianca, sfavillante, fresca e sonora,
come ruscello che sfugge alle rocce e scappa allegro lontano da me.
Ammaliante richiamo di sirena per il marinaio pazzo che mi abita.
E la bocca: Immagino la tua bocca, come Rosa dischiusa; perché se la Rosa avesse una voce sarebbe la tua.
come ruscello che sfugge alle rocce e scappa allegro lontano da me.
Ammaliante richiamo di sirena per il marinaio pazzo che mi abita.
E la bocca: Immagino la tua bocca, come Rosa dischiusa; perché se la Rosa avesse una voce sarebbe la tua.
Davide Alessandrini
giovedì 8 settembre 2011
Se
Se incontrassi davvero il tuo sguardo.
Cadrei! Reciso, come un fiore sul tuo grembo.
Starei ad ascoltare il tuo battito,
stupefatto di trovarmi lì, indifeso e infantile, rapito dal calore del tuo corpo.
Guarderei ipnotizzato la linea disegnata dalla Luna sul tuo seno,
le morbide curve, le rotondità frementi della tua carne.
Sentirei il profumo dei tuoi capelli,
assaporando ogni tua sfumatura, marina, mediterranea.
Perderei! Si, perderei, i sensi, la lucidità,
cancellato come impronte sulla spiaggia il mio passato.
Morirei sul rosso fuoco delle tue labbra,
in un istante mi consumerei, nell'inferno del tuo piacere.
Mi lascerei trasportare dall'onda ritmica del tuo essere,
completamente tuo, come io l'isola e tu il mare intorno,
circondato, ubriaco dell'onda del tuo corpo che mi bagna.
Smarrirei infine ogni punto di riferimento celeste,
un clochard nell'anima sarei, un uomo che ha toccato il cielo e poi lo ha perduto.
Davide Alessandrini
Cadrei! Reciso, come un fiore sul tuo grembo.
Starei ad ascoltare il tuo battito,
stupefatto di trovarmi lì, indifeso e infantile, rapito dal calore del tuo corpo.
Guarderei ipnotizzato la linea disegnata dalla Luna sul tuo seno,
le morbide curve, le rotondità frementi della tua carne.
Sentirei il profumo dei tuoi capelli,
assaporando ogni tua sfumatura, marina, mediterranea.
Perderei! Si, perderei, i sensi, la lucidità,
cancellato come impronte sulla spiaggia il mio passato.
Morirei sul rosso fuoco delle tue labbra,
in un istante mi consumerei, nell'inferno del tuo piacere.
Mi lascerei trasportare dall'onda ritmica del tuo essere,
completamente tuo, come io l'isola e tu il mare intorno,
circondato, ubriaco dell'onda del tuo corpo che mi bagna.
Smarrirei infine ogni punto di riferimento celeste,
un clochard nell'anima sarei, un uomo che ha toccato il cielo e poi lo ha perduto.
Davide Alessandrini
martedì 6 settembre 2011
Ah! le donne
Ah! le donne, delicati fiori posati sul lago....
per quale motivo non riesco a lasciarmi dietro il vostro pensiero?
Intriganti e maledettamente complicate.
Labirinti
dove perdersi è un idillio
dove restarci è amore.
per quale motivo non riesco a lasciarmi dietro il vostro pensiero?
Intriganti e maledettamente complicate.
Labirinti
dove perdersi è un idillio
dove restarci è amore.
venerdì 2 settembre 2011
Nera
La Dea è triste, reagisce, si da uno scossone e sorride.
Scioglie i suoi ricci neri, che al passaggio paiono la notte intera,
una cascata di Mirto nero, profumo mediterraneo.
Grida la vita come fosse Lei stessa la notte stellata,
come fosse Lei stessa un mare in tempesta,
curve di strada tortuosa di scogliera ubriacano i passanti.
Spuma nera leggera di mare, batte l'onda sullo scoglio nella notte più nera d'estate
con la luna bianca riflessa nei ricci come argento vivo, come acqua pura.
Distesa sei nera, attraente cenere mai spenta di fuoco, di vulcano.
Scioglie i suoi ricci neri, che al passaggio paiono la notte intera,
una cascata di Mirto nero, profumo mediterraneo.
Grida la vita come fosse Lei stessa la notte stellata,
come fosse Lei stessa un mare in tempesta,
curve di strada tortuosa di scogliera ubriacano i passanti.
Spuma nera leggera di mare, batte l'onda sullo scoglio nella notte più nera d'estate
con la luna bianca riflessa nei ricci come argento vivo, come acqua pura.
Distesa sei nera, attraente cenere mai spenta di fuoco, di vulcano.
giovedì 25 agosto 2011
Viaggio dentro
Ho lasciato il porto sicuro da molto tempo, senza vele, senza timone e bussola.
Un mare oscuro: il mio, buio e profondo popolato di ombre e ricordi confusi.
Non sono lucido, la mia meta è oscura, inesistente, soffocante; ho perso di vista il faro che mi guidava ipnotizzato, non ho punti fermi, niente finte certezze, solo amarezza per cose non viste, non fatte, non vissute, nostalgia di un giovane cresciuto mai completamente.
Vuoto e pieno alternato come il respiro, come fossi galleggiante astronauta perso nello spazio oltre il mondo, tutto è freddo e distante ovunque io guardi, tutto è vivo e morto allo stesso modo, nello stesso istante.
Eppure c'è vita intorno a me, così la chiamate voi umani, grida, parole, rumore, e ogni genere di suono invade il mio essere, anche se distante e ovattata mi arriva la vostra vita, ne percepisco il moto pur non capendone più il senso.
Qual'è la normalità che mi dite che ritroverò? Definitemi normalità, convincendomi e io vi seguirò come un cane segue il padrone.
Nessuno ancora è riuscito a trovarmi nel mio mare, c'è chi ci prova tutti i giorni, ma sento lontana la sua voce, come fosse un eco portato dal vento.
Non credo troverò altri approdi; mi piace starmene lontano dalle vostre rive, cullandomi della mia giovane pazzia.
Così rimango a cullarmi nella mia attesa, dentro al mio guscio, come un feto nel limbo del suo liquido amniotico; finché un'onda anomala non mi partorirà, spiaggiandomi di nuovo su questa terra, spalancandomi al freddo e alla chiarezza delle cose, di nuovo tra voi ma consapevole della fragilità della vita.
Amanti
Le mie mani ti conoscono come se avessero vita propria, ti trovano senza che io le guidi, come avessero la loro mente, e nella mente la mappa del tuo corpo.
In quel momento non siamo.
Non siamo nel mondo, estraniati e sospesi, esistiamo solo noi.
Non siamo due, ma un solo essere, proteso alla vita, maestro del creare.
Non siamo mente, ma solo emozione, impulsivi e magnetici, attratti dalla stessa energia.
Inarchi la schiena sotto il piacere delle mie mani, come un fiore sbocci all'improvviso, il tuo profumo i tuoi colori si spargono nell'aria inebriandomi di te.
Come rampicante fiore, graffi e stringi lenzuola e me.
In quel momento siamo il tutto e il nulla, il dolce e l'amaro, l'opposto e il suo contrario.
Ma è solo un attimo.
Un attimo eterno.
In quel momento non siamo.
Non siamo nel mondo, estraniati e sospesi, esistiamo solo noi.
Non siamo due, ma un solo essere, proteso alla vita, maestro del creare.
Non siamo mente, ma solo emozione, impulsivi e magnetici, attratti dalla stessa energia.
Inarchi la schiena sotto il piacere delle mie mani, come un fiore sbocci all'improvviso, il tuo profumo i tuoi colori si spargono nell'aria inebriandomi di te.
Come rampicante fiore, graffi e stringi lenzuola e me.
In quel momento siamo il tutto e il nulla, il dolce e l'amaro, l'opposto e il suo contrario.
Ma è solo un attimo.
Un attimo eterno.
martedì 16 agosto 2011
Sogno
Il Mattino mi stringe il cuore, mi placa e rinfresca l'anima, seguo le pigre nuvole leggere e mi trovo in un bosco.
Silenzioso, brulicante di vita nascosta, occhi mi guardano curiosi, impauriti.
Alberi, tanti, muschio e foglie, funghi e silenzio.
Cado, come morto, la terra è umida e feconda sotto di me, non muoio ma non posso più muovermi, sento, vedo, odoro.
Neve, lungo l'Inverno e poi cuccioli nuovi a Primavera e fiori e profumi.
L'Estate esplode in frutti e lacrime e poi mi ricopre di foglie l'Autunno.
Sento radici spuntare da me, è Primavera di nuovo!
Sento un germoglio crescere dal mio fianco, nel tempo è fusto è tronco.
Ora sono quercia solida, ospitante nidi e scoiattoli e il tempo non è il tempo dell'uomo, ma dell'albero, del bosco; non minuti, ore, giorni; solo mesi, solo anni.
Fresca è la notte nel bosco d'estate è luminosa la grande Luna e il cielo mi guarda come se esistessi, con milioni di piccoli occhi a cercarmi da lassù; io mi nascondo bene perché sono albero tra gli alberi e il vento suona le mie foglie, mi fa danzare, mi fa il solletico.
l'Autunno mi spoglia
l'Inverno mi tempra
la Primavera mi rinnova
l'Estate mi matura
Silenzioso, brulicante di vita nascosta, occhi mi guardano curiosi, impauriti.
Alberi, tanti, muschio e foglie, funghi e silenzio.
Cado, come morto, la terra è umida e feconda sotto di me, non muoio ma non posso più muovermi, sento, vedo, odoro.
Neve, lungo l'Inverno e poi cuccioli nuovi a Primavera e fiori e profumi.
L'Estate esplode in frutti e lacrime e poi mi ricopre di foglie l'Autunno.
Sento radici spuntare da me, è Primavera di nuovo!
Sento un germoglio crescere dal mio fianco, nel tempo è fusto è tronco.
Ora sono quercia solida, ospitante nidi e scoiattoli e il tempo non è il tempo dell'uomo, ma dell'albero, del bosco; non minuti, ore, giorni; solo mesi, solo anni.
Fresca è la notte nel bosco d'estate è luminosa la grande Luna e il cielo mi guarda come se esistessi, con milioni di piccoli occhi a cercarmi da lassù; io mi nascondo bene perché sono albero tra gli alberi e il vento suona le mie foglie, mi fa danzare, mi fa il solletico.
l'Autunno mi spoglia
l'Inverno mi tempra
la Primavera mi rinnova
l'Estate mi matura
mercoledì 13 luglio 2011
Donna
Donna, sei dolce come il respiro di un bambino addormentato, come vento notturno d'estate; sei il cielo dei miei pensieri amor mio, luminoso e infinito di giorno, nero e perduto nella notte.
La tua voce, le tue fresche risa sono l'acqua che mi disseta, la tua pelle liscia come ciottoli di fiume posso solo immaginarla, i tuoi occhi amore, come perle, profondi come pozzi dove getto il mio cuore, ma non mi torna alcun suono, fili di grano maturo avvolgono il tuo viso
Mi lascio investire dalle tue parole, sei un fiume in piena fermarti è un delitto, ascolterei per ore la tua voce, i tuoi discorsi, che siano leggeri e giocosi come rondini, o profondi e pesanti come gioghi.
Amore vorrei essere nei tui giorni, vorrei che tu fossi nei miei.
Ti attendo in eterno Luna bianca, appesa al filo della mia mente, nascosta come brace sotto la coltre dei miei pensieri, vengo verso quella brace a scaldarmi le mani nell'inverno della mia tristezza.
Non ti avrò, non mi avrai, eppure esistiamo, anche solo un'istante, come la farfalla esiste un giorno, ma la sua bellezza è ben salda nella nostra mente.
Ti inseguo nella notte, come da bambino inseguivo le lucciole d'estate, innamorato allora della stupore di così tanta meravigliosa impossibile natura; così inseguo te, mio sogno, mio unico impossibile tormento.
La tua voce, le tue fresche risa sono l'acqua che mi disseta, la tua pelle liscia come ciottoli di fiume posso solo immaginarla, i tuoi occhi amore, come perle, profondi come pozzi dove getto il mio cuore, ma non mi torna alcun suono, fili di grano maturo avvolgono il tuo viso
Mi lascio investire dalle tue parole, sei un fiume in piena fermarti è un delitto, ascolterei per ore la tua voce, i tuoi discorsi, che siano leggeri e giocosi come rondini, o profondi e pesanti come gioghi.
Amore vorrei essere nei tui giorni, vorrei che tu fossi nei miei.
Ti attendo in eterno Luna bianca, appesa al filo della mia mente, nascosta come brace sotto la coltre dei miei pensieri, vengo verso quella brace a scaldarmi le mani nell'inverno della mia tristezza.
Non ti avrò, non mi avrai, eppure esistiamo, anche solo un'istante, come la farfalla esiste un giorno, ma la sua bellezza è ben salda nella nostra mente.
Ti inseguo nella notte, come da bambino inseguivo le lucciole d'estate, innamorato allora della stupore di così tanta meravigliosa impossibile natura; così inseguo te, mio sogno, mio unico impossibile tormento.
venerdì 8 luglio 2011
L'anima esposta
Ho l'anima esposta, come dischiusa, come un frutto maturo espone la sua polpa.
Mi sento Medusa senza forze tre le onde del mare, spiaggiata, confusa, vicina alla morte.
Ho l'anima esposta, come una ferita aperta, sanguinante, rossa come rosa purpurea.
Ho l'anima esposta al vento dei pensieri, vorrei essere dovunque la mia mente mi porta e forse sarà così dopo aver lasciato questo scrigno di carne, ossa e cervello
Ho l'anima esposta ai sentimenti, emotivamente perso nel mare di chiunque abbia voglia di trovarmi.
Ho l'anima esposta e allora la vomito quest'anima maledetta...rinchiusa, urla e sbatte, vuole andarsene, vuole perdersi.
La strizzo la spremo, filtro attraverso lei il sale degli occhi, come non avessi fatto altro mai.
Ho l'anima esposta si, ma io non ho paura di esporla, la stendo al sole come un lenzuolo, la strappo come carta sottile, leggera; la getto poi nel vento, dopo che queste lacrime diventate inchiostro hanno lasciato su di lei il segno, e ora vola nel vento come un puzzle incompresibile, persa per sempre.
Ho l'anima esposta e non ho paura.
Mi sento Medusa senza forze tre le onde del mare, spiaggiata, confusa, vicina alla morte.
Ho l'anima esposta, come una ferita aperta, sanguinante, rossa come rosa purpurea.
Ho l'anima esposta al vento dei pensieri, vorrei essere dovunque la mia mente mi porta e forse sarà così dopo aver lasciato questo scrigno di carne, ossa e cervello
Ho l'anima esposta ai sentimenti, emotivamente perso nel mare di chiunque abbia voglia di trovarmi.
Ho l'anima esposta e allora la vomito quest'anima maledetta...rinchiusa, urla e sbatte, vuole andarsene, vuole perdersi.
La strizzo la spremo, filtro attraverso lei il sale degli occhi, come non avessi fatto altro mai.
Ho l'anima esposta si, ma io non ho paura di esporla, la stendo al sole come un lenzuolo, la strappo come carta sottile, leggera; la getto poi nel vento, dopo che queste lacrime diventate inchiostro hanno lasciato su di lei il segno, e ora vola nel vento come un puzzle incompresibile, persa per sempre.
Ho l'anima esposta e non ho paura.
Follemente innamorato
Mi maltratti maledetta, ti fai attendere e io fermo davanti a te goloso al tuo passaggio.
Sei inaspettattamente bella, ritrovata da poco pur avendoti avuta sempre davanti agli occhi. Mi onora possederti, sapendo che te ne andrai, sei ancora più succosa, mi lascerai un giorno, così come sei arrivata, all'improvviso! Con due sberle e un pianto.
Ma ora che ti conosco meglio, che ho compreso le tue radici, ti AMO sempre più, ti desidero, desidero scorrere nei tuoi giorni, sentire il tuo scorrere dentro me.
Pur non potendo goderti appieno, non posso non desiderarti e volerti bene.
Sei ovunque intorno a me.
Sei inaspettattamente bella, ritrovata da poco pur avendoti avuta sempre davanti agli occhi. Mi onora possederti, sapendo che te ne andrai, sei ancora più succosa, mi lascerai un giorno, così come sei arrivata, all'improvviso! Con due sberle e un pianto.
Ma ora che ti conosco meglio, che ho compreso le tue radici, ti AMO sempre più, ti desidero, desidero scorrere nei tuoi giorni, sentire il tuo scorrere dentro me.
Pur non potendo goderti appieno, non posso non desiderarti e volerti bene.
Sei ovunque intorno a me.
lunedì 4 luglio 2011
Libere Creature
Tre rondini mi danzano davanti agli occhi, mentre il sole buca le ultime ostinate nuvole del crepuscolo, sembrano solcare mari invisibili e onde a noi sconosciute; rincorrono linee disegnate da un vento mai stanco, sospese surfano su tavole di luce, come se il finire del giorno le chiamasse a dare spettacolo.
Le tre rondini diventano quattro, poi cinque, poi sei; ignare ballerine dei cieli, nessuno è ora più leggero di voi; io mortale essere insignificante vorrei essere voi, libero e felice, solcare fiumi invisibili come voi, instancabili, irraggiungibili; perfette figure di un Dio che sapeva esattamente dove mettere la vostra grazia. E io umile statua di carne vi invidio libere creature; io posso solo guardarvi, perfette, semplici e giocose; sfuggenti segni neri del cielo inconsapevolmente belle voi, danzate sopra questo piccolo uomo.
Le tre rondini diventano quattro, poi cinque, poi sei; ignare ballerine dei cieli, nessuno è ora più leggero di voi; io mortale essere insignificante vorrei essere voi, libero e felice, solcare fiumi invisibili come voi, instancabili, irraggiungibili; perfette figure di un Dio che sapeva esattamente dove mettere la vostra grazia. E io umile statua di carne vi invidio libere creature; io posso solo guardarvi, perfette, semplici e giocose; sfuggenti segni neri del cielo inconsapevolmente belle voi, danzate sopra questo piccolo uomo.
venerdì 1 luglio 2011
Fiore di ghiaccio...
Sei un fiore di ghiaccio, fermata da un inverno troppo lungo, colpita da un dolore troppo grande; cristalli di neve sul tuo cuore, brina leggera copre la tua dolce anima.
Ma sei viva, dietro al freddo vetro che ti protegge scorgo una piccola fiamma accesa, debolmente prova a ritrovare ossigeno per crescere e scaldarti da dentro.
Lascia che le mie mani giunte ti avvolgano, lasciami soffiare un po' di speranza su questa piccola fiamma lenta.
Non assuefarti al freddo inganno, non ti chiedo di farlo in fretta, usa tutto il tempo che ti serve; il tempo è buon legno da ardere e brucia piano, consuma pure tutte le lacrime è nel tuo diritto, ma lascia una tenda scostata, in modo che un raggio di sole raggiunga il cuore di quel fiore di ghiaccio.
Quel fiore tornerà a crescere con i colori che vorrai; certo non cancellerà il passato, ma lo coprirà di verde e di profumo e la terra prima fredda sotto i tuoi piedi tornerà a scaldare e allora in molti vorranno avvicinarsi al tuo fuoco e in molti guarderanno il nuovo tuo sorriso brillare.
Quel giorno non avrai più bisogno dei miei sospiri, aprirò le mani e lascerò la fiamma libera e vivace; rimarrà sul palmo delle mie mani solo il tuo calore, così che, se l'inverno proverà a scendere sul mio nuovo cuore, ci passerò le mani sopra e ricordandoti, quell'inverno se ne andrà.
mercoledì 22 giugno 2011
Il ladro sono io...
Mi servite, ma non mi servo di voi, vi osservo curioso come un bimbo, cerco di leggervi dentro, lì dove nasce il mondo, il vostro.
Delicatamente forti, coraggiose, madri del mondo, semplici compagne, ragazze spensierate, dolcissime voi con gli occhi persi all'orizzonte, come a guardare un mare, un'alba.
Vi sento, voci fresche, solari; mi cullo delle vostre note musicali, mi rasserenano l'animo, come il bambino, il mio dentro, che ascolta la voce della madre, delicata come ali di farfalla mi chiudeva gli occhi per sognare.
Il ladro sono io , e voi inconsapevoli case dove provo ad entrare, mi aggiro in voi dapprima impaurito dalla poca luce, voi stesse poi vi accendete e allora devo coprirmi gli occhi per la brillante luce che è in voi.
Alcune sono case grandi , ricche di storie, piene del tempo trascorso, altre sono libere stanze vuote di giovinezza da riempire di cose e luoghi che verranno, qualcuna è fredda, come se il tempo l'avesse fermata d'inverno per un dolore grande, che tutto il mio io non riesce ad immaginare.
E allora si il ladro sono io; entro e rubo tutto quello che mi serve, ma non porto via niente, eppure esco arricchito, ed ho la sensazione di conoscervi un po' di più; ma forse me lo lasciate credere voi per farmi contento, vi lasciate esplorare, mi regalate parole, sensazioni, ricordi; io penso di rubare e voi, furbe, chiudete la porta, perché nel vostro cuore entrate solo voi.
Delicatamente forti, coraggiose, madri del mondo, semplici compagne, ragazze spensierate, dolcissime voi con gli occhi persi all'orizzonte, come a guardare un mare, un'alba.
Vi sento, voci fresche, solari; mi cullo delle vostre note musicali, mi rasserenano l'animo, come il bambino, il mio dentro, che ascolta la voce della madre, delicata come ali di farfalla mi chiudeva gli occhi per sognare.
Il ladro sono io , e voi inconsapevoli case dove provo ad entrare, mi aggiro in voi dapprima impaurito dalla poca luce, voi stesse poi vi accendete e allora devo coprirmi gli occhi per la brillante luce che è in voi.
Alcune sono case grandi , ricche di storie, piene del tempo trascorso, altre sono libere stanze vuote di giovinezza da riempire di cose e luoghi che verranno, qualcuna è fredda, come se il tempo l'avesse fermata d'inverno per un dolore grande, che tutto il mio io non riesce ad immaginare.
E allora si il ladro sono io; entro e rubo tutto quello che mi serve, ma non porto via niente, eppure esco arricchito, ed ho la sensazione di conoscervi un po' di più; ma forse me lo lasciate credere voi per farmi contento, vi lasciate esplorare, mi regalate parole, sensazioni, ricordi; io penso di rubare e voi, furbe, chiudete la porta, perché nel vostro cuore entrate solo voi.
sabato 18 giugno 2011
La misura in cui...
Ho paura che finisca questa attesa, dove mi sono annidato e dove mi trovo forzatamente bene.
Come quando raramente esco di casa, affronto il primo portoncino d' ingresso e già mi sento strano, percorro il vialetto ed è come fossi su una rampa di lancio verso il vuoto, poi varco il cancello e sono in strada. Mi prende l'ansia, mi racconto che va tutto bene, che non è nulla, lo so che quello che può accadermi fuori, può succedere anche in casa.
Mi sembra di essere un detenuto che lascia la sua cella dopo tanti anni di carcere, sono felice, ma ho anche paura di come troverò il mondo; il che non ha senso, non sono in galera, ma in attesa di trapianto di cuore...e non sono anni, ma mesi; comunque mesi sofferti e pensati, posso dire che un giorno sembra un mese e un mese sembra un anno, almeno questa è la mia percezione.
Non ha senso che io abbia paura di trovare il mondo cambiato, il mondo è sempre quello, ma forse il punto è che sono cambiato io e magari ora mi sento strano, mi sento in qualche modo perso e dovrò reimparare, una volta che ci tornerò, ad accomodarmici sopra, prenderne le misure e capire se non mi stia stretto.
Tutto questo pensiero mentre sono fuori presto stamattina. Non riuscivo più a dormire, così mi sono seduto sulla sdraio in giardino; si sta bene la mattina, l'aria è fresca e mi piace ascoltare il rumore del quartiere che si sveglia: le persiane che salgono, il tintinnio delle tazzine da caffè, i passeri e i merli che amoreggiano incuranti della mia presenza e le sempre presenti campane di una chiesa, che in un'Italia che si rispetti non possono mancare.
E poi passano loro, i miei vicini indaffarati, alcuni escono sul vialetto di corsa, altri vanno più piano, ma tutti con la testa già fissa sul lavoro, o sulla giornata che li attende, ecco la differenza tra me e loro, nel mio caso io attendo le giornate e non il contrario.
Penso a questo e provo a ricordare com'era la mia vita prima di questa attesa: uguale a voi, così mentalmente indaffarato, tanto a volte da non accorgermi di una foglia che cade, o del profumo della siepe di Gelsomino.
E allora provo a srotolarla questa vita, me la metto davanti come fosse una pellicola di un film già visto, alcune scene non mi piacciono, altre sono brillanti e divertenti, alcune tristi, molte sono monotone e noiose, come se in quel periodo mi fossi bloccato su un ritmo che non mi piaceva, ma che per qualche motivo accettavo e vivevo, vivere in mono tono non è bello.
Mi lasciavo vivere senza rendermene conto.
Spero di aver imparato la lezione che questa mia lunga e riflessiva attesa mi sta insegnando.
Perché nella vita si brilla nella misura in cui ci si sente vivi!
Buongiorno a Voi
venerdì 17 giugno 2011
FarneticanteMente folle!
Il futuro non esiste, è una nostra proiezione, una percezione della nostra mente: possiamo vivere solo il momento, adesso...adesso...adesso...adesso...
Fate pure progetti e previsioni, ma vivete adesso, perché è l'unico momento che avete, non esiste il dopo, non c'è "il domani", se non quello pensato ieri e vissuto adesso.Il tempo scorre in una sola maniera: inesorabilmente adesso.
Teniamo bene a mente il nostro limite, che è quello di esseri mortali, non vi è nessun bisogno che i maschi si tocchino (vi ho visto!) e che le donne facciano gli scongiuri (beccate anche voi!) ha ha ha; la mia non è una riflessione negativa, anzi, è una constatazione di quanto il fatto di essere mortali, renda il tutto estremamente gustoso.
Tutta la nostra vita, se vissuta con la consapevolezza dell'adesso, è stupendamente brillante.
Mi sembra sempre di essere lì lì nel concludere queste mie riflessioni e quando ne sono quasi convinto, quando penso di averne percepito il senso, ecco che mi sfugge qualcosa e ricomincio a pensare a questa magnifica avventura che è la vita.
Ora spengo la luce e provo a dormire se ci riesco.... Click...Yawnn, notte!
...Click, no scusate, forse per capire meglio il perché di questa mia sana follia vi devo spiegare: sono in attesa di trapianto di cuore, da oltre 9 mesi e tutto, dico tutto di me si è rimesso in gioco.
Click............
lunedì 13 giugno 2011
Con tutto l'amore che hai
Come lame le mie parole ti hanno ferito, come pietre le mie paure ti hanno colpito; ho avuto come risposta il tuo silenzio, che mi ha fatto impazzire e capire che mi stavi odiando con tutto il tuo amore. Sono davanti a te ora, per ricucire lo strappo sulla tua intelligente anima da parole sbagliate e mi hai odiato con tutto l'amore che hai, punendomi oltre la misura che un uomo è capace di sopportare. Ma sono qui davanti a te, inerme davanti al tuo solido silenzio, perdonami se puoi, insultami se vuoi, ma parlami! Il tuo silenzio mi uccide e logora; non lasciarmi più nel tuo silenzio freddo e rendimi l'anima.
Solo
Sbatto come un pazzo con la camicia di forza dentro i muri della mia mente, mi allontano piano piano da tutto e da tutti, cullato dalla mia giovane follia. Come un neonato sul fiume, lasciato dalla mano del destino. Non trovo più speranza, non credo più a nulla se non alla mia forza, non ho altri che me stesso, in mezzo a voi sono solo. A nulla servono le preghiere d'altri per farmi avvicinare alla mia, mi allontano senza essere arrabbiato, senza dare colpe, non credo più a niente se non a me stesso e alla mia forza . Sono solo ad arrampicarmi su questa sponda ripida, solo quando scivolo nella più buia paura. Come per tutte le grandi sfide della vita si è soli e pieni di consigli, buoni propositi e pacche sulle spalle; il tutto regalato con amore, ma è inutile, sono solo lo stesso quando spengo la luce e cerco la risposta.
lunedì 6 giugno 2011
Miele, luce e fuoco...
Miele scende piano e scioglie le mie voglie di te, dolce ladra d'amore. Serena e fragile come un passero, lucente e ardita come la nostra stella, immensamente grato per esser dentro il tuo riflesso, felice delle tue giovani parole e del tuo tempo regalatomi. Incontriamoci ancora dove la notte taglia la distanza e dove le parole sono immagini, pensieri nati improvvisamente e subito spariti. Non oso immaginarti più, dolce ape laboriosa, chiusa dentro la mia testa a fabbricare linee incerte, ronzante, persistente, sempre stupendamente stupefacente; rossa lava della tua terra scende dentro me, bruciando lentamente le ultime briciole della mia lucidità.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
Per Valentina, una ragazza speciale
Sulla via che porta oltre, incontri persone, luoghi, emozioni; negli sguardi e nelle parole dette troverai anime vinte e anime che lottano sempre. Puoi lasciarti andare, è più facile lo so, l'abbandono è sempre più facile della lotta e la rassegnazione è più facile di una reazione, ma la soddisfazione di poter dire che ce l'hai fatta, poter guardare al futuro con ancora molta speranza sarà la tua arma migliore per affrontare la sfida più grande, il resto della tua vita.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
venerdì 27 maggio 2011
Lasciami
Sei terra fertile per i miei pensieri, morbide colline dove nasce e muore il giorno, vento sei che porta via le nuvole, pioggia estiva che mi dona giovinezza.
Sei sangue! Mi scorri dentro, calda e accogliente come un rifugio d'inverno, sogno o metafora per un'altra vita.
Sei il respiro della mia anima e nuova terra da scoprire. Pura e ideale, caffeina costante per i miei sensi; martellante ritmico pensiero di un viaggio in cui vorrei perdermi.
Un viaggio dove non parto, ma arrivo sempre da te, mio porto nel mare, mia spiaggia solitaria e soleggiata, mio fiore proibito ma irresistibile, non ti colgo, e mai ti coglierò, ma non posso smettere di ammirarti e di desiderarti. Lasciami una traccia di te, lasciami un ricordo...lasciami.
Davide Alessandrini
Mano tesa
Mente vuota come giardino d'inverno, il vento soffia via gli ultimi pensieri, foglie gialle e rosse volano e non trovano pace. Panchine fredde e vuote, ricordi sbiaditi o mancati, gelida brina sul mio volto, nuvole sopra di me, orizzonte senza sole. Mano tesa che ancora non raggiungo, velo d'acqua mi separa da te, velo d'acqua in cui mi specchio; le nostre immagini si confondono, divise solo da questo specchio fluido chiamato tempo.
Davide Alessandrini
venerdì 20 maggio 2011
Mi scivolava la vita tra le dita
Mi scivolava la vita tra le dita
prima di essere liberato
prima di essere crisalide.
Mi scivolava la vita tra le dita
prima non sapevo vivere
prima ero già morto.
Mi scivolava la vita tra le dita
senza futuro certo sono felice
sospeso nel cuore sono felice.
Mi scivolava la vita tra le dita
lasciato solo a navigare,come un naufrago
nel mare dei miei pensieri
Mi scivolava la vita tra le dita
come argentea sabbia fluiva inconsapevole,
spargendosi nel passato
a fecondare ricordi.
Mi scivolava la vita tra le dita.
Consapevole, ora, del prezioso grano
che mi passava attraverso, chiuderò la mano
per conservarne un po'
prima di essere liberato
prima di essere crisalide.
Mi scivolava la vita tra le dita
prima non sapevo vivere
prima ero già morto.
Mi scivolava la vita tra le dita
senza futuro certo sono felice
sospeso nel cuore sono felice.
Mi scivolava la vita tra le dita
lasciato solo a navigare,come un naufrago
nel mare dei miei pensieri
Mi scivolava la vita tra le dita
come argentea sabbia fluiva inconsapevole,
spargendosi nel passato
a fecondare ricordi.
Mi scivolava la vita tra le dita.
Consapevole, ora, del prezioso grano
che mi passava attraverso, chiuderò la mano
per conservarne un po'
Vento di passione
Siamo polvere che cade nel raggio di luce di una pallida Luna. Siamo pozzi che si svuotano piano piano. Brulicanti insetti in moto perpetuo e senza luogo.
Siamo soli, nonostante il chiassoso benessere apparente dei nostri tempi vuoti, o svuotati d'anima.
Mortali in continua lotta con la fine, che consapevoli o no arriverà. Come guerrieri o belve lottiamo per sopravvivere, ma lei comunque avrà le nostre spoglie.
Mi chiedo dunque se ne valga la pena, se non sia meglio l'abbandono alla resistenza, l'oblio ad una lotta apparentemente inutile e impari.
Ma poi una farfalla mi vola vicino, uno sgargiante fiore l'attira a sé. L'istante stesso di questo breve ma intenso amore mi nutre di vento di passione.
Siamo soli, nonostante il chiassoso benessere apparente dei nostri tempi vuoti, o svuotati d'anima.
Mortali in continua lotta con la fine, che consapevoli o no arriverà. Come guerrieri o belve lottiamo per sopravvivere, ma lei comunque avrà le nostre spoglie.
Mi chiedo dunque se ne valga la pena, se non sia meglio l'abbandono alla resistenza, l'oblio ad una lotta apparentemente inutile e impari.
Ma poi una farfalla mi vola vicino, uno sgargiante fiore l'attira a sé. L'istante stesso di questo breve ma intenso amore mi nutre di vento di passione.
lunedì 16 maggio 2011
Sensazione Sublime
Hai preso la mia anima e l'hai intrisa di mille colori, da far impallidire l'arcobaleno, appesa ai fili dell'affetto l'hai fatta volare in alto; guidato da te mi sento felice.
Sento il vento e accarezzo le nuvole, hai il potere di tenermi così, sospeso, hai il potere di lasciarmi andare in qualsiasi momento.
Distanti eppure a volte troppo vicini, senza una meta, senza bagagli, senza un fine.
Ma mi piace! Tu me lo sai spiegare?
Forse un senso lo trovo nel mio momento, delicatamente vicino alla morte mi sospingo alla superfice e tu come bocconi d'aria sei per me, come un affamato d'amore, ma non mi sazi mai, come a distrarmi dall'oblio; Ha senso? Non so...ma lo vivo perché lo sento.
Posso solo sognarti, immaginarti e aspettarti, non posso viverti, non posso tenerti vicino.
Vorrei a volte per un giorno dimenticarti, per riposare da te, ma come un dolce veleno mi hai assuefatto; sei come inchiostro magico. Provo a togliere il tuo nome dai miei pensieri, ma ricompari, più luminosa e persistente di prima.
Mi dici che sono confuso, ma sei tu la mia confusione. Non vuoi che mi stanchi, ma mi porti sempre oltre il nuovo giorno.
Vorrei solo un'altro po' di te, vorrei che lo volessi anche tu e forse un giorno le mie impronte verranno cancellate da quel mare che ti tieni dentro; ma come il vento e la pioggia plasmano nel tempo le rocce, come le onde ritmiche lavorano la costa, così tu hai lavorato dentro me, e il tuo segno, magari sbiadito, resterà sempre con me.
Davide Alessandrini
giovedì 12 maggio 2011
L'attesa...
Siamo solo fermi davanti ad un rigoglioso giardino io e te.
Non possiamo cogliere nulla, tutto o quasi ci è proibito, arriva solo il profumo a riempirci di voglia e di rabbia.
Ma verrà il giorno che ci libereranno, toglieranno il lucchetto alla felicità e potremo finalmente camminare in quel giardino e potrai tu più di me, finalmente, mangiarne i dolci frutti.
Davide Alessandrini
lunedì 9 maggio 2011
Anime distanti
Mi ammaliano le tue parole di donna che ha vissuto, ti leggo ingordo, mentre elegantemente sgrani i tuoi pensieri, che come tanti chicchi di rosso melograno vengono a profumarmi ed arricchirmi la vita. Quale magia ci accomuna? Com'è possibile che due anime così distanti e sconosciute siano così vicine e amanti?
Giocosi scherziamo con le parole, come due bimbi che si rincorrono, lasciandosi ricordi indelebili di un tempo che in realtà non è stato.
I miei pensieri a volte sbandano e sembro perdermi nei miei discorsi adolescenti, e allora ti accendi, e scrivi parole brillanti ad illuminarmi la via; mi riporti sulla giusta rotta, come un faro per una nave persa nel mare della tempesta che mi infuria dentro.
E mi ricordi l'amore più grande, coltivato e persistente, graffiato dal tempo si, ma mai scalfito.
Faccio tesoro delle tue parole, e le conservo gelosamente, come un amore segreto, perduto, pronto ad infiammarmi la lanterna del cuore al primo accenno di notte fredda.
Davide Alessandrini
sabato 7 maggio 2011
Delirio
I giorni passano, mi scivolano addosso come pioggia di un temporale che sembra non voler finire mai.
La mia mente è crisalide svuotata, baratro freddo davanti al quale mi specchio, ma il mio io non si riflette; sono casa vuota senza mobili ne inquilini.
Credo di essere forte, di poter sopportare, ma sono vetro che rotola sulla roccia, sono piombo che prova a galleggiare.
Non esistono i momenti, ma solo una momentanea continuità; fino a che qualcosa non la spezza, fino ad allora non avevi vissuto, dopo di allora non vivrai.
Davide Alessandrini
La mia mente è crisalide svuotata, baratro freddo davanti al quale mi specchio, ma il mio io non si riflette; sono casa vuota senza mobili ne inquilini.
Credo di essere forte, di poter sopportare, ma sono vetro che rotola sulla roccia, sono piombo che prova a galleggiare.
Non esistono i momenti, ma solo una momentanea continuità; fino a che qualcosa non la spezza, fino ad allora non avevi vissuto, dopo di allora non vivrai.
Davide Alessandrini
domenica 1 maggio 2011
Guardo nei tuoi occhi, spero di non perdermi
Vedo serenità quella persa e ritrovata di chi ha sofferto, lottato e vinto la sua battaglia.
Vedo forza, tanta forza, la sento dalle tue parole; come la forza di un mare in tempesta, come il tuo mare.
Carattere, oh si molto, sembra che nulla ti possa smuovere, sei roccia bianca che si staglia davanti alla Luna mediterranea.
Eppure percepisco la tua dolcezza dai tuoi occhi sorridenti, traspare lucente essenza di come sei quando elargisci un raro sorriso.
Eppure dovresti sorridere di più, non sai come sei bella quando sorridi, illumini il mondo e il mio povero cuore, che salta e trema, e diventa triste sapendo che per noi non vi è futuro.
Vedo tanto amore, al riparo da occhi indiscreti; forse è da parte come buona legna bagnata da lacrime, quando asciutto il tuo amore sarà pronto a scaldare ancora più intensamente.
E ora lasciami andare, non posso rimanere un secondo di più dentro i tuoi occhi, ho paura di bruciare come carta vicino al fuoco.
In un altra vita mi lascerò ardere da te.
Davide alessandrini
sabato 30 aprile 2011
Trattiamo bene i nostri figli, perché noi siamo ora i loro ricordi
Il vostro sorriso è il mio pane. Il solo fatto che esistiate dà alla mia esistenza un senso, e non importa se vivrò ancora un giorno o cent'anni. Vi ho conosciuto e questo da al mio cuore ormai a pezzi la forza di resistere ancora un po'. Nel tempo che verrà sarò nei vostri giorni, esisterò dove voi esisterete, e anche se sarete lontani con altre persone, felici di esserlo, io sarò con voi, dentro di voi.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
Risveglio altrove
Quando saremo compiuti io e te, come potrò sopportare il fatto che fino a poco prima questo cuore scalpitava nel tuo petto? Riuscirò ad essere alla tua altezza? O ti deluderò? E allora sarò ossigeno per i tuoi ricordi, e tu avrai il mio futuro. Il tuo amore perduto lo farò sanguinare dai miei occhi, e i tuoi sentimenti avranno un nuovo luogo. E a chi mi dice che i sentimenti sono in testa, io rispondo che il cuore ne è la voce.
Davide Alessandrini
Inconsapevole bellezza
Vent'anni e tutto il mondo ai tuoi piedi; riccioli neri rapiscono il mio sguardo, occhi di lama tagliente feriscono il mio vecchio cuore. Giovane cerbiatta inconsapevole della tua bellezza, non potrò mai averti. E adesso che so che esisti non posso più vivere. Lascia che io ti veda, lascia che io veda il paradiso, mio inferno, perché dopo tanta bellezza sarò cieco di fronte all'universo. Ma non importa, il solo sapere che esisti, che respiri la mia stessa aria mi riempie di gioia.
Davide Alessandrini
mercoledì 27 aprile 2011
Niente sarà come prima
Una perla sei, persa e ritrovata nel mio mare. Un'amore limpido e giovane; neri capelli e mani che si cercano, labbra che intrecciano fuochi, e fuoco dentro. Tutto di me è suo, tutto di Lei è mio, la mia mente naviga nel mare dei suoi pensieri. Sua è la mia anima, suo è il mio corpo, sono il fiore del suo giardino, se mi lasci muoio lentamente, se mi lasci muore il mondo che ho dentro, ma se solo mi guardi, se solo porgi a me il tuo sorriso, esplode la vita dentro, si colora l'anima mia del tuo bel viso, e niente, niente mi può distogliere dal tuo sguardo, e niente sarà come prima.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
sabato 23 aprile 2011
Scrivimi ancora
Rincorrimi con le parole, accarezzami i pensieri che volano vicino a te, la distanza è straziante, rimangono sospese parole non dette, le vedo cadere come piume leggere e posarsi a terra, poi un soffio di vento notturno le porterà lontano, ma noi ricominceremo da capo, senza un perché apparente, naturalmente come se nulla fosse accaduto, non si spiega con lucentezza della mente, non si capisce con il logico pensiero, ma che importa, è stato , e lo sarà fin quando lo vorremo noi, e poi torneremo a terra forse, a raccogliere quei pensieri leggeri persi nel vento, per darli a qualcun'altro, o tenerli per noi per sempre.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
venerdì 22 aprile 2011
In soffitta, nella mente
Credo di averti amata, solo per un attimo eterno ho sognato la vita con te, sgranata, come un vecchio film in bianco e nero, di ricordi e di memoria perduta, ma è stato solo un attimo, un incontro di sguardi, un pensiero rapito alla mia mente, un desiderio forse, o solo un sogno. Eppure sembrava vero, una solida idea, cambiare tutto come per magia, e ritrovarmi un altro io, farneticante lo sono già, illusionista di me stesso lo sono già, sognatore perduto lo sono già, appeso a dei palloncini colorati lo sono già, folle non lo sono ancora.
E la bellezza di quell'attimo è svanita come schiuma di sapone profumato, d'altronde la bellezza è nell'attimo prima che sfugga.
Davide Alessandrini
E la bellezza di quell'attimo è svanita come schiuma di sapone profumato, d'altronde la bellezza è nell'attimo prima che sfugga.
Davide Alessandrini
lunedì 18 aprile 2011
Sussurami ti amo
Ho adagiato gli occhi sulle tue sinuose curve, come dolci colline attirano i miei pensieri maschili, il tuo seno non più giovane è bellissimo perché ha nutrito i nostri figli, adoro i tuoi capelli neri misti al color della Luna, sono vivi nella loro sincera naturalezza, le piccole e dolci rughe attorno ai tuoi occhi sono la firma della vita, delle risa della giovinezza gaia, del dolore dei momenti tristi e di solitudine, e come impercettibili ruscelli trasportano lacrime salate, come il mare che bagna la tua terra.
Ma non essere triste ora, guardami, seguimi nei pensieri di questo labirinto da cui usciremo insieme, dammi la mano e non ci perderemo più, sussurami ti amo come solo tu sai fare.
Nella malattia
Fragile è il mio cuore come cristallo sottile, mi sostiene ogni giorno come l'acqua sostiene le ninfee, mi sento fragile nel corpo e nella mente, lotto nella rassegnazione, dimeno i miei pensieri come in una scatola vuota, lascio al caso la mia vita poiché non mi resta altro da fare, se non abbandonarmi nella dolce speranza che tornerò a vivere.
Davide Alessandrini
Calma apparente
Mi sento come un filo d'erba, mi muovo nella brezza del mattino e ondeggio ma sono fermo e fragile, esposto al frenetico calpestio della vita che intorno a me brulica nervosa ed inutile, come fotogrammi impazziti, indaffarati di un nulla dispendioso di energie inconcludenti, vi guardo ma non vi vedo, vi sento ma non vi ascolto, attendo la pioggia per le mie radici, attendo un nuovo sole dentro me.
Davide Alessandrini
Davide Alessandrini
L'alba ti trova
Fresca e nervosa, ti immagino girare per casa come un'ape laboriosa, zitta nei tuoi rumorosi pensieri, irrequieta di calma apparente come vulcano, sorridente di una felice malinconia, sei gioia per chi ti sta attorno, sei spazio interiore che riempie il mattino.
Davide Alessandrini
domenica 17 aprile 2011
Lettera al donatore, alla sua famiglia, e a chi ancora ha dei dubbi sulla donazione degli organi.
Spesso ci si chiede il perché delle cose terribili che accadono nella vita, spesso la risposta non arriva, forse un giorno lo scopriremo, forse c’è un disegno più grande di noi che non riusciamo a capire ora in questo luogo, forse voi che ci avete lasciato sapete già. Ci avete solo preceduto, in quel viaggio che ognuno di noi è tenuto a fare che lo voglia o no.
Nonostante la morte spesso si faccia beffe di noi portandoci via da questo mondo in modi assurdi e in tempi che mai avremmo immaginato, voi avete ancora qualcosa da dire o da portare a termine, ed ecco che nasce il donatore, per volontà sua o per decisione dei suoi cari, strappa ancora un lembo di vita e la regala ad un altro essere umano, e se è vero che la vita è energia, ecco che la vostra energia continua a girare e a portare amore per il mondo.
Non sono in grado di immaginare il dolore, credo si possa capire solo provandolo, eppure voi in un momento che non lascia spazio a nulla, se non al vuoto stesso che si è creato nella vostra vita, avete trovato la forza, il coraggio, l’amore per donare la speranza ad un altro essere umano. Avete donato senza nulla chiedere, avete donato perché l’amore che vi legava al vostro caro era così grande da potervi dare anche la forza di quel gesto di straordinaria umanità.
Voglio dire anche a chi sta cercando di trovare chi ha ricevuto quell’estremo gesto d’amore, che se ritiene giusto cercare continui, e spero per loro che possano trovare pace nel conoscere le persone che ancora vivono grazie a loro caro, ma se questo non dovesse accadere sappiate fin d’ora che chi ha ricevuto il dono tutti i giorni posa la mano sul suo cuore, e guardando il cielo sa che non è solo, e grida silenzioso il suo grazie dentro di se fino a riempirgli gli occhi di lacrime.
Ma chi sono io per dire questo, io non sono nessuno, non ho niente di speciale da portare a termine, ho una famiglia, con moglie e due bambini come milioni di voi, una persona qualunque di un qualunque paese, di un’anonima città.
Sono un malato di cuore arrivato al termine della sua malattia, non esiste più terapia, non ci sono più cure per me, solo il trapianto può porre rimedio alla mia non vita. Ho il privilegio di essere ancora vivo, posso ancora giocare con i miei figli, ma non troppo altrimenti mi stanco e posso aggravarmi, posso ancora guardare mia moglie negli occhi e sussurrargli parole dolci, ma è tutto quello che la malattia mi permette di fare, posso ancora uscire a passeggio, ma dipendo dal braccio di qualcuno, e non vado lontano altrimenti non riesco a tornare. Mi ritengo comunque fortunato, vedo ancora la speranza oltre la tristezza di questo momento. Forse questo mio destino era scritto, forse devo ancora fare qualcosa, e quel qualcosa è legato a qualcuno che ancora non conosco, e forse non conoscerò mai, credo che quando i nostri destini si incroceranno, insieme porteremo a termine quella cosa segreta anche a noi stessi. Ed ecco che il senso si compie, non sono più una persona qualunque ma divento speciale, uno scrigno e tu il tesoro da custodire, per poter ancora correre insieme e sentire ancora emozioni.
Davide Alessandrini
sabato 16 aprile 2011
Pensiero
Che strano, non riesco comunque ad essere triste del tutto
non che io voglia essere triste, questo no, ma la situazione me lo permetterebbe
eppure non riesco, sono ancora intriso d'amore e di fiducia
sono ancorato per bene alla vita, e la desidero come un prigioniero alle catene desidera la libertà
bene, mi dico, sono vivo ancora
e nonostante la malattia riesco a ridere e sorridere
però i pensieri sono confusi, e non riesco a concentrarmi
sono molto distante a volte, come fossi su un'altro pianeta
e tutto questo tempo dedicato all'attesa non riesco ad impiegarlo per una specifica cosa
distratto mi aggiro per casa facendo molte cose, e facendo niente
concludendo un nulla che sembra essersi aperto dentro me
e sembra non volersi più richiudere.
non che io voglia essere triste, questo no, ma la situazione me lo permetterebbe
eppure non riesco, sono ancora intriso d'amore e di fiducia
sono ancorato per bene alla vita, e la desidero come un prigioniero alle catene desidera la libertà
bene, mi dico, sono vivo ancora
e nonostante la malattia riesco a ridere e sorridere
però i pensieri sono confusi, e non riesco a concentrarmi
sono molto distante a volte, come fossi su un'altro pianeta
e tutto questo tempo dedicato all'attesa non riesco ad impiegarlo per una specifica cosa
distratto mi aggiro per casa facendo molte cose, e facendo niente
concludendo un nulla che sembra essersi aperto dentro me
e sembra non volersi più richiudere.
Piccole schegge
La felicità è fatta di pezzi, questi pezzi sono sparsi nella vita
ognuno ci regala uno spicchio, un momento di intensa felicità,
e se avremo fortuna e pazienza nel raccoglierli tutti, alla fine ci sarà la felicità più grande,
raggiunta con la saggezza di chi sa guardare il mondo con gli occhi giusti.
ognuno ci regala uno spicchio, un momento di intensa felicità,
e se avremo fortuna e pazienza nel raccoglierli tutti, alla fine ci sarà la felicità più grande,
raggiunta con la saggezza di chi sa guardare il mondo con gli occhi giusti.
Scorre
Il Tempo non lo sento su di me, lo vedo riflesso sul volto di un amico che passa a trovarmi, e che conosco da una vita. Le sue rughe e i suoi primi capelli bianchi mi ricordano la mia età.
Il tempo è beffardo e silenzioso, ti accorgi di Lui solo quando sei costretto a fermarti.
E allora rallento i pensieri, e provo a capire come fare ad accorgermi del suo passare.
Solo così posso essere consapevole di non buttarne nemmeno una goccia.
Il tempo è beffardo e silenzioso, ti accorgi di Lui solo quando sei costretto a fermarti.
E allora rallento i pensieri, e provo a capire come fare ad accorgermi del suo passare.
Solo così posso essere consapevole di non buttarne nemmeno una goccia.
Liberi ma non troppo
I miei pensieri si spostano come foglie al vento
li temo, li bramo, ne ho paura, e li desidero
non mi conosco più, e forse mi sono ritrovato.
Davide Alessandrini
li temo, li bramo, ne ho paura, e li desidero
non mi conosco più, e forse mi sono ritrovato.
Davide Alessandrini
Essenza
Sarò diverso dopo che avrò attraversato il buio?
Sarò ancora io dopo essere rimasto sospeso nel vuoto?
Tornerò come prima? O la follia di questi giorni segnerà tutti gli altri?
Nasco, muoio, e nasco di nuovo
ma forse è solo uno strano sogno.
Davide Alessandrini
Sarò ancora io dopo essere rimasto sospeso nel vuoto?
Tornerò come prima? O la follia di questi giorni segnerà tutti gli altri?
Nasco, muoio, e nasco di nuovo
ma forse è solo uno strano sogno.
Davide Alessandrini
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