La Dea è triste, reagisce, si da uno scossone e sorride.
Scioglie i suoi ricci neri, che al passaggio paiono la notte intera,
una cascata di Mirto nero, profumo mediterraneo.
Grida
la vita come fosse Lei stessa la notte stellata,
come fosse Lei stessa
un mare in tempesta,
curve di strada tortuosa di scogliera ubriacano i
passanti.
Spuma nera leggera di mare, batte l'onda sullo scoglio nella notte più nera d'estate
con la luna bianca riflessa nei ricci come argento vivo, come acqua pura.
Distesa sei nera, attraente cenere mai spenta di fuoco, di vulcano.
Nessun commento:
Posta un commento