mercoledì 22 giugno 2011

Il ladro sono io...

Mi servite, ma non mi servo di voi, vi osservo curioso come un bimbo, cerco di leggervi dentro, lì dove nasce il mondo, il vostro.

Delicatamente forti, coraggiose, madri del mondo, semplici compagne, ragazze spensierate, dolcissime voi con gli occhi persi all'orizzonte, come a guardare un mare, un'alba.

Vi sento, voci fresche, solari; mi cullo delle vostre note musicali, mi rasserenano l'animo, come il bambino, il mio dentro, che ascolta la voce della madre, delicata come ali di farfalla mi chiudeva gli occhi per sognare.

Il ladro sono io , e voi inconsapevoli case dove provo ad entrare, mi aggiro in voi dapprima impaurito dalla poca luce, voi stesse poi vi accendete e allora devo coprirmi gli occhi per la brillante  luce che è in voi.

Alcune sono case grandi , ricche di storie, piene del tempo trascorso, altre sono libere stanze vuote di giovinezza da riempire di cose e luoghi che verranno, qualcuna è fredda, come se il tempo l'avesse fermata d'inverno per un dolore grande, che tutto il mio io non riesce ad immaginare.

E allora si il ladro sono io; entro e rubo tutto quello che mi serve, ma non porto via niente, eppure esco arricchito, ed ho la sensazione di conoscervi un po' di più; ma forse me lo lasciate credere voi per farmi contento, vi lasciate esplorare, mi regalate parole, sensazioni, ricordi; io penso di rubare e voi, furbe, chiudete la porta, perché nel vostro cuore entrate solo voi.

sabato 18 giugno 2011

La misura in cui...

Ho paura che finisca questa attesa, dove mi sono annidato e dove mi trovo forzatamente bene.
Come quando raramente esco di casa, affronto il primo portoncino d' ingresso e già mi sento strano, percorro il vialetto ed è come fossi su una rampa di lancio verso il vuoto, poi varco il cancello e sono in strada. Mi prende l'ansia, mi racconto che va tutto bene, che non è nulla, lo so che quello che può accadermi fuori, può succedere anche in casa.
Mi sembra di essere un detenuto che lascia la sua cella dopo tanti anni di carcere, sono felice, ma ho anche paura di come troverò il mondo; il che non ha senso, non sono in galera, ma in attesa di trapianto di cuore...e non sono anni, ma mesi; comunque mesi sofferti e pensati, posso dire che un giorno sembra un mese e un mese sembra un anno, almeno questa è la mia percezione.
Non ha senso che io abbia paura di trovare il mondo cambiato, il mondo è sempre quello, ma forse il punto è che sono cambiato io e magari ora mi sento strano, mi sento in qualche modo perso e dovrò reimparare, una volta che ci tornerò, ad accomodarmici sopra, prenderne le misure e capire se non mi stia stretto.

Tutto questo pensiero mentre sono fuori presto stamattina. Non riuscivo più a dormire, così mi sono seduto sulla sdraio in giardino; si sta bene la mattina, l'aria è fresca e mi piace ascoltare il rumore del quartiere che si sveglia: le persiane che salgono, il tintinnio delle tazzine da caffè, i passeri e i merli che amoreggiano incuranti della mia presenza e le sempre presenti campane di una chiesa, che in un'Italia che si rispetti non possono mancare.

E poi passano loro, i miei vicini indaffarati, alcuni escono sul vialetto di corsa, altri vanno più piano, ma tutti con la testa già fissa sul lavoro, o sulla giornata che li attende, ecco la differenza tra me e loro, nel mio caso io attendo le giornate e non il contrario.

Penso a questo e provo a ricordare com'era la mia vita prima di questa attesa: uguale a voi, così mentalmente indaffarato, tanto a volte da non accorgermi di una foglia che cade, o del profumo della siepe di Gelsomino.
E allora provo a srotolarla questa vita, me la metto davanti come fosse una pellicola di un film già visto, alcune scene non mi piacciono, altre sono brillanti e divertenti, alcune tristi, molte sono monotone e noiose, come se in quel periodo mi fossi bloccato su un ritmo che non mi piaceva, ma che per qualche motivo accettavo e vivevo, vivere in mono tono non è bello.

Mi lasciavo vivere senza rendermene conto.

Spero di aver imparato la lezione che questa mia lunga e riflessiva attesa mi sta insegnando.

Perché nella vita si brilla nella misura in cui ci si sente vivi!

Buongiorno a Voi

venerdì 17 giugno 2011

FarneticanteMente folle!


Il futuro non esiste, è una nostra proiezione, una percezione della nostra mente: possiamo vivere solo il momento, adesso...adesso...adesso...adesso...


Fate pure progetti e previsioni, ma vivete adesso, perché è l'unico momento che avete, non esiste il dopo, non c'è "il domani", se non quello pensato ieri e vissuto adesso.Il tempo scorre in una sola maniera: inesorabilmente adesso.


Teniamo bene a mente il nostro limite, che è quello di esseri mortali, non vi è nessun bisogno che i maschi si tocchino (vi ho visto!) e che le donne facciano gli scongiuri (beccate anche voi!) ha ha ha; la mia non è una riflessione negativa, anzi, è una constatazione di quanto il fatto di essere mortali, renda il tutto estremamente gustoso.


Tutta la nostra vita, se vissuta con la consapevolezza dell'adesso, è stupendamente brillante.


Mi sembra sempre di essere lì lì nel concludere queste mie riflessioni e quando ne sono quasi convinto, quando penso di averne percepito il senso, ecco che mi sfugge qualcosa e ricomincio a pensare a questa magnifica avventura che è la vita.



Ora spengo la luce e provo a dormire se ci riesco.... Click...Yawnn, notte!



...Click, no scusate, forse per capire meglio il perché di questa mia sana follia vi devo spiegare: sono in attesa di trapianto di cuore, da oltre 9 mesi e tutto, dico tutto di me si è rimesso in gioco.


Click............
 



lunedì 13 giugno 2011

Con tutto l'amore che hai

Come lame le mie parole ti hanno ferito, come pietre le mie paure ti hanno colpito; ho avuto come risposta il tuo silenzio, che mi ha fatto impazzire e capire che mi stavi odiando con tutto il tuo amore. Sono davanti a te ora, per ricucire lo strappo sulla tua intelligente anima da parole sbagliate e mi hai odiato con tutto  l'amore che hai, punendomi oltre la misura che un uomo è capace di sopportare. Ma sono qui davanti a te, inerme davanti al tuo solido silenzio, perdonami se puoi, insultami se vuoi, ma parlami! Il tuo silenzio mi uccide e logora; non lasciarmi più nel tuo silenzio freddo e rendimi l'anima.

Solo

Sbatto come un pazzo con la camicia di forza dentro i muri della mia mente, mi allontano piano piano da tutto e da tutti, cullato dalla mia giovane follia. Come un neonato sul fiume, lasciato dalla mano del destino. Non trovo più speranza, non credo più a nulla se non alla mia forza, non ho altri che me stesso, in mezzo a voi sono solo. A nulla servono le preghiere d'altri per farmi avvicinare alla mia, mi allontano senza essere arrabbiato, senza dare colpe, non credo più a niente se non a me stesso e alla mia forza . Sono solo ad arrampicarmi su questa sponda ripida, solo quando scivolo nella più buia paura. Come per tutte le grandi sfide della vita si è soli e pieni di consigli, buoni propositi e pacche sulle spalle; il tutto regalato con amore, ma è inutile, sono solo lo stesso quando spengo la luce e cerco la risposta.

lunedì 6 giugno 2011

Miele, luce e fuoco...

Miele scende piano e scioglie le mie voglie di te, dolce ladra d'amore. Serena e fragile come un passero, lucente e ardita come la nostra stella, immensamente grato per  esser dentro il tuo riflesso, felice delle tue giovani parole e del tuo tempo regalatomi. Incontriamoci ancora dove la notte taglia la distanza e dove le parole sono immagini, pensieri nati improvvisamente e subito spariti. Non oso immaginarti più, dolce ape laboriosa, chiusa dentro la mia testa a fabbricare linee incerte, ronzante, persistente, sempre stupendamente stupefacente; rossa lava della tua terra scende dentro me, bruciando lentamente le ultime briciole della mia lucidità.

Davide Alessandrini

Per Valentina, una ragazza speciale

Sulla via che porta oltre, incontri persone, luoghi, emozioni; negli sguardi e nelle parole dette troverai anime vinte e anime che lottano sempre. Puoi lasciarti andare, è più facile lo so, l'abbandono è sempre più facile della lotta e la rassegnazione è più facile di una reazione, ma la soddisfazione di poter dire che ce l'hai fatta, poter guardare al futuro con ancora molta speranza sarà la tua arma migliore per affrontare la sfida più grande, il resto della tua vita.

Davide Alessandrini