martedì 3 gennaio 2012

Un pozzo sei, dove Io m'affaccio e assetato delle tue parole bevo avido. Come semi fertili germogliano nella mia mente e crescono veloci come edera pensieri e nuovi orizzonti. Mi specchio nelle tue acque e provo ad increspare la fresca superficie della tua anima, che è triste e fragile come uno specchio rotto e mi restituisce solo frammenti di un tuo grande dolore, che Io timido non oso smuovere. All'improvviso sei energica e sferzante, come il vento di febbraio mi geli con due calde parole; ti copri di questo vento come per proteggerti, come se potesse esso portare lontano quei tristi pensieri. Sarai felice! E quel vento allora sarà caldo e piacevole, come una carezza, sarà la voce serena delle tue sere e allora per te sarà sempre primavera.