Sono carcerato: la mia prigione sono io, dietro le sbarre del mio cuore invisibile piango. Cammino lento e solitario nel labirinto segreto dell'anima, che libera, Lei, vola ancora e si posa in posti lontani; come fosse Gazza, mi porta sguardi luccicanti delle lacrime degli altri, che possa così consolarli con il pensiero.
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