È come se fossi drogato. Di attesa, di malattia, di morte. Come se stessi o volessi disintossicarmi dalla morte, dopo che il suo soffio ti sfiora, dopo che ti sei aggrappatto ad ogni pensiero per allontanarla, illudendoti di allontanarla, dopo che hai desiderato di rinascere sapendo in cuor tuo che la morte che stavi cercando di allontanare doveva prendersi qualcun'altro al posto tuo, ingannandola temporaneamente, dopo che chirurgicamente hanno spostato il tuo appuntamento con Lei; come si può tornare ad essere quelli di prima. Non si può. Così è quello che sento dentro: nubi dense e nere, cariche di elettricità, mare in tempesta, un buco nero al centro del petto, uno spazio cosmico da riempire, mai sazio, freddo e pieno di echi di morte. Ma, non sono triste solo ho una nuova consapevolezza da gestire: la consapevolezza della Vita. Nuove domande a cui rispondere, nuovi pensieri dove perdermi. Vita in più da riempire di cose che non dovevano esistere per me. Sono felice di poterlo fare anche per te, per te che batti dentro di me a ricordarmi tutta questa vita in più. Tutto quello che devo fare ora è vivere, in ogni istante vivere, in ogni mio nuovo battito vivere. Pienamente consapevole...vivere.
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